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Percorso per S.Elena e le altre cappelle nei boschi

I boschi di Torre Mondovì ‘nascondono’ dei veri e propri tesori. Nel percorso di seguito descritto il primo che si incontra è anche quello storicamente più prezioso e noto: la Cappella di S. Elena.
Come ogni “tesoro” che si rispetti, anche questa piccola opera d’arte richiede ai “cercatori” un certo sforzo rappresentato da una piacevole passeggiata tra i boschi. Poco prima del Santuario di S. Gottardo, ben indicata dalla segnaletica, si trova la strada che porta alla cappella di S. Elena: la “caccia al tesoro” inizia con alcune centinaia di metri a mezza costa e vista su frazione Roatta per poi piegare improvvisamente a destra (sempre seguendo le indicazioni). La strada prosegue ripida e stretta (comunque percorribile da fuoristrada quando non coperta da neve) in mezzo ai boschi: il consiglio che diamo ai turisti è quello di fermarsi dopo poche decine di metri e voltarsi per godere della suggestiva vista che abbraccia per intero frazione Piazza.
Proseguendo nella salita, il visitatore avanza agevolemente attraversando una sorta di “galleria verde” costituita dalla fitta vegetazione boschiva che dopo circa mezz’ora dall’inizio della camminata sfocia in un falsopiano ed una radura da cui emerge la cappella finalmente svelata nel suo “nascondiglio” tra gli alberi, a 716 metri di altitudine.
Proseguendo lungo la strada fatta per arrivare a S. Elena il sentiero conduce a poca distanza ad altre due cappelle: S. Bernardo e S. Giorgio. I camminatori più resistenti potranno andare avanti in una lunga passeggiata nei boschi (si veda la mappa in galleria fotografica) che li condurrà in Frazione Roatta.